Art. 24.
(Colloqui a fini investigativi).

      1. Il personale della Direzione investigativa antimafia di cui all'articolo 3 del decreto-legge 29 ottobre 1991, n. 345, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 1991, n. 410, e dei servizi centrali e interprovinciali di cui all'articolo 12 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203, nonché gli ufficiali di polizia giudiziaria designati dai responsabili, a livello centrale, della predetta direzione e dei predetti servizi, possono essere autorizzati, ai sensi del comma 2 del presente articolo, ad avere colloqui personali con detenuti e con internati, al fine di acquisire informazioni utili per la prevenzione e la repressione dei delitti di criminalità organizzata.
      2. Al personale di polizia indicato nel comma 1, l'autorizzazione ai colloqui è rilasciata:

          a) quando si tratta di internati, di condannati o di imputati, dal Ministro della giustizia o da un suo delegato;

          b) quando si tratta di persone sottoposte ad indagini, dal pubblico ministero.

      3. Le autorizzazioni ai colloqui indicate nel comma 2 sono annotate in un apposito registro riservato tenuto presso l'autorità competente al rilascio.
      4. In casi di particolare urgenza, attestati con provvedimento del Ministro dell'interno o, per sua delega, dal Capo della polizia, l'autorizzazione prevista nel comma 2, lettera a), non è richiesta, e del colloquio è data immediata comunicazione all'autorità ivi indicata, che provvede all'annotazione

 

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nel registro riservato di cui al comma 3.
      5. La facoltà di procedere a colloqui personali con detenuti e con internati è attribuita, senza necessità di autorizzazione, altresì al procuratore nazionale antimafia ai fini dell'esercizio delle funzioni di impulso e di coordinamento previste dall'articolo 371-bis del codice di procedura penale; al medesimo procuratore nazionale antimafia sono comunicati i provvedimenti di cui ai commi 2 e 4 del presente articolo, qualora concernenti colloqui con persone sottoposte ad indagini, imputate o condannate per taluno dei delitti indicati nell'articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale.